La retorica sulla Terapia ha rotto i coglioni.
Seguo diverse pagine progressiste, di quelle vicine ai temi sociali. Da qualche anno a questa parte si è diffusa l'idea che "Andare in terapia è una cosa assolutamente positiva che tutti dovrebbero fare", magari per liberarsi della tossicità, tanto per usare termini a cazzo di cane.
Capisco perfettamente che questa sia una reazione a decenni in cui andare terapia è stato marchiato da un pesante stigma sociale, ma non ci si può buttare da un estremo all'altro. Si fanno errori uguali e contrari quindi eccomi qua a scrivere questo post per tentare di raddrizzare le cose.
La Terapia è una cosa seria. Sta nel nome stesso 'terapia'. Nessuna persona sana di mente si farebbe (e nessun professionista consiglia) un ciclo di antibiotici o un ciclo di chemio "nel caso" perché tanto non fa di certo male. Un ciclo terapeutico di qualunque tipo può far danni collaterali se non c'è bisogno di esso. Per cui:
La Terapia non serve a tutti. Se il bilancio della vostra vita è positivo e non avete grosse questioni irrisolte nel vostro passato non andate in terapia, per favore.
È totalmente possibile essere sani ed avere idee del cazzo. Lo dico perché a sinistra la terapia viene usata come arma argomentativa durante le discussioni contro la destra. L'idea che ogni forma di misoginia, razzismo e altra roba antipatica sia frutto di traumi irrisolti, e che quindi andando in terapia il razzista/misogino intraprenderà un percorso di purezza che lo porterà a diventare empatico e di sinistra è una cazzata gigantesca. Piantatela di fare diagnosi a sconosciuti e piantatela di pensare che ogni posizione che non sia la vostra sia una malattia mentale.
N.B: Non sono l'autore del post, rubo il seguente topic da CasualIT, purtroppo non posso citare la fonte perché si è cancellato da reddit. Non modifico volutamente il post, sono curioso di ascoltare i vostri pareri. Per evitare condizionamenti metterò il mioi parere solo alla fine.
Passate le 48 ore posso esprimere la mia visione a riguardo.
- La terapia è una cosa seria. Ni ma qui la colpa non è di chi ha scritto questa frase, la colpa è della psicologia, Perché? Perché la professione e chi ne fa parte non sono stati in grado di comunicare il concetto di promozione di benessere. Per fare una analogia il medico di base non è solo quello che ti cura, ma è anche quello che ti consiglia uno stile di vita sano e ti corregge tutta una serie di cose per vivere meglio e prevenire le patologie. Lo psicologo è identico come concetto, quindi non si opera solo in presenza di patologie, ma si promuove il benessere delle persone e si aiutano ad eliminare difetti o altre piccole cose, che sono invisibili al soggetto, ma che un soggetto esperto può individuare. Dove sta l'inghippo, che tutti hanno accesso al medico di base, mentre lo psicologo di base ancora non esiste e ognuno deve fare un conto economico con se stesso per comprendere se ne può valere la pena o no.
- La Terapia non serve a tutti. Il secondo punto è praticamente collegato al primo, c'è sempre l'errore sulla parola terapia, che non fa capire a pieno il concetto di differenza fra "cura della patologia" e "promozione del benessere". Quindi non mi ripeterò.
- È totalmente possibile essere sani ed avere idee del cazzo. Questo è quello più controverso, perché credo che qui abbia ragione chi l'ha scritto. Mi spiego meglio, ogni persona deve avere il diritto di poter scegliere di essere e rimanere ciò che è, che sia consapevolmente o meno un pezzo di merda e abbia credenze distorte o meno. Sebbene la società potrebbe essere un posto migliore, eticamente parlando, se tutti cercassero di migliorarsi, non solo per se stessi ma anche per altri, io penso che il diritto all'autodeterminazione e all'essere ciò che si desidera essere vada comunque prima.
Per concludere la retorica sulla terapia ha rotto i coglioni, e sono d'accordo, perché non è in grado di spiegare il reale messaggio che vuole mandare.
La terapia, intesa come cura di patologia, dovrebbe essere una parola da proferire in pochi contesti, laddove c'è una forte e chiara patologia, se una persona non esce di casa da mesi e non si lava più è chiaro che si può dire senza ombra di dubbio "devi andare in terapia". Laddove invece non c'è patologia è offensivo e moralista dire ad una persona di andare in terapia, specialmente se questa non ci ha chiesto un parere a riguardo. Una persona non è malata solo perché la pensa diversamente da noi o dalla massa, anche se siamo sicuri che ciò che pensa contiene errori. La promozione della salute mentale, inteso come benessere e miglioramento va fatta in altri luoghi, e soprattutto è ora che la professione si muova per fare chiarezza a riguardo, creando figure idonee e lanciando messaggi chiari. Non si fa promozione del benessere a convenienza solo quando ci troviamo di fronte qualcuno che non ci piace o la pensa diversamente da noi e quindi per comodità gli diciamo "fatti vedere da uno bravo".