Perché finisco sempre per innamorarmi di ragazzi stronzi?

Ciao a tutti, sono una ragazza di quasi 25 anni. Lo scorso novembre ho lasciato il mio ragazzo dopo un anno di relazione, perché non ce la facevo più: era strafottente, anaffettivo e spesso ignorante. Il problema è che non è stata la prima volta. Guardandomi indietro, mi sono resa conto che praticamente tutte le mie relazioni (ne ho avute quattro in tutto, la prima a 15 anni) sono finite per motivi simili. I ragazzi con cui sono stata avevano tutti tratti caratteriali molto simili, e alla fine mi hanno sempre reso infelice.

La cosa che mi manda in crisi è questa: so benissimo che queste caratteristiche mi fanno soffrire, eppure sono proprio quelle che mi attraggono. Quando mi capita di frequentare ragazzi gentili, intelligenti, premurosi… non riesco a provare nulla. Mi annoiano, non mi attirano. Invece, davanti a qualcuno che si mostra più distante, rude o strafottente, è come se il mio cervello andasse in pappa e mi innamoro perdutamente.

Ho letto molte cose su questo argomento e spesso si parla di problemi legati al rapporto con i genitori, in particolare con il padre. Per esempio, chi è attratto da persone che ti trattano male potrebbe aver avuto un padre violento o freddo, e proietta queste dinamiche nelle proprie relazioni. Però, nel mio caso, non credo sia così. Ho un rapporto meraviglioso con mio padre, è una persona dolce, presente, e non l’ho mai visto nemmeno alzare la voce. Anche con il resto della mia famiglia ho sempre avuto relazioni serene.

Eppure, eccomi qui. Mi sento sbagliata, come se fossi destinata a innamorarmi solo di persone che mi faranno soffrire e a non riuscire mai a vivere una relazione sana e felice.

Qualcuno di voi ha vissuto qualcosa di simile o ha qualche idea su cosa potrebbe esserci alla base di questo schema? E, soprattutto, c’è modo di uscirne?