Perchè in Italia non si fanno figli. Un aneddoto.

Visto che delle culle vuote si parla spesso, vorrei contribuire con un aneddoto personale.

Due anni fa, dopo due anni di convivenza, mio fratello e la sua fidanzata (entrambi poco più che trentenni) decidono di sposarsi. Entrambi con un lavoro stabile - lui lavora per l'ufficio commerciale di una azienda di dimensioni medio-grandi (250+dipendenti) lei impiegata amministrativa in una azienda media (circa 50 dipendenti) nel Nord-Est.

Si comprano un appartamento col mutuo, e circa un anno fa celebrano le nozze e se ne vanno in viaggio di nozze per tre settimane.

Dopo il viaggio di nozze, mia cognata torna al lavoro per l'azienda dove ha lavorato per più di cinque anni senza nessun problema, e il mobbing comincia. Strano tempismo, no?

Non voglio entrare nei dettagli, ma sono sicura possiate immaginare. Gli altri dipendenti, seguendo la guida della capo-ufficio (moglie del proprietario, perché naturalmente è una azienda familiare) cominciano ad isolarla, ogni errore e piccolo intoppo amministrativo sono all'improvviso sempre e solo colpa di mia cognata, le fanno firmare un "codice di condotta sul lavoro" e la controllano ogni minuto per poter coglierla in fallo e usare sanzioni disciplinari nei suoi confronti.

La salute mentale di mia cognata peggiora drasticamente e lei, capita l'antifona, si mette a mandare CV e a iscriversi a concorsi, ma il mercato del lavoro è quello che è, e chi vuole assumere una 30enne appena sposata senza figli quando tanti altri cercano lavoro? Mia cognata stringe i denti e continua a lavorare, fino a che circa un mese fa, l'azienda le dà un incentivo (piuttosto modesto) e termina il suo impiego.

Così, quest'anno, mia cognata si farà il Natale da disoccupata. Dopo tre anni di convivenza e uno di matrimonio, avevano sperato di poter cominciare a provare per un bambino (così mi avevano detto prima che l'odissea mobbing cominciasse), ma con solo mio fratello che lavora, e un mutuo da pagare, chi se li può permettere i figli?

Poi sono sicura che anche il proprietario, tipico imprenditore cinquanta-sessantenne del Nordest, scuote la testa e si lamenta della gioventù che non vuole fare figli. Fino a che c'è il rischio che una delle sue dipendenti chieda la maternità, naturalmente.